''IL PROFETA MAOMETTO''
Opera d'arte del maestro Raffaele Ciotola

OPERA D'ARTE DEDICATA A TUTTI I NOSTRI FRATELLI E SORELLE MUSULMANI
----------
Quest’opera, firmata dall'artista Raffaele Ciotola, è un'affascinante espressione di rispetto e spiritualità, che affronta il ritratto del Profeta Maometto con un approccio originale e al contempo rispettoso delle tradizioni storiche. L’artista ha saputo coniugare una tecnica pittorica raffinata con un profondo studio storico, creando un’opera che non solo rappresenta la figura del Profeta, ma la eleva a simbolo di nobiltà e saggezza spirituale.
Il ritratto mostra Maometto avvolto in abiti regali, decorati con oro e gemme preziose, scelta che non è solo un omaggio estetico, ma un simbolo del suo status spirituale e della sua grandezza morale. Il ricorso all’oro come materiale pittorico non è casuale, ma serve a evocare un senso di sacralità e di prestigio che permea tutta l’opera. Le gemme, dipinte con grande maestria, aggiungono un tocco di ricchezza visiva che amplifica l’idea di Maometto come figura centrale nella storia spirituale dell'umanità.
La luce che irradia dalla parte posteriore della figura crea un effetto quasi mistico, conferendo un’aura di divinità e purezza. Questa luce non è solo una scelta stilistica, ma un messaggio chiaro: Maometto non è semplicemente un uomo, ma un essere illuminato, un faro di guida per i suoi seguaci. Il fondale che si dissolve in un’atmosfera morbida e sfumata sembra racchiudere il profeta in una dimensione eterea, lontana da ogni terreno, ma al tempo stesso vicina alla contemplazione e al silenzio.
L'artista ha voluto rendere il volto del Profeta con una grande attenzione ai dettagli storici e fisici, evitando qualsiasi tipo di idealizzazione. Il suo ritratto si distingue per la sua umanità: i tratti del volto, il colore degli occhi, la forma del naso e della barba sono ricostruiti secondo fonti storiche, in un atto di onestà artistica che non fa concessioni alla fantasia. Maometto non appare come un eroe mitico, ma come una figura di grande umanità, rispettata e venerata, e proprio per questo la sua presenza è potente e rassicurante.
Un aspetto particolarmente interessante dell'opera è il gesto simbolico: Maometto tiene il Corano con la mano sinistra, un dettaglio che rimanda alla tradizione islamica e al rispetto per le usanze religiose. Questo particolare non è solo un richiamo storico, ma anche un simbolo della purezza e della separazione tra il bene e il male, poiché la mano destra è considerata la mano pura, mentre la sinistra viene associata ad altri significati rituali.
In definitiva, l’opera di Raffaele Ciotola non si limita a rappresentare il Profeta Maometto: lo celebra con rispetto, amore e una straordinaria attenzione alla spiritualità e alla simbologia. L'artista riesce a fondere tecnica e messaggio, creando un’opera che invita lo spettatore non solo ad ammirarla, ma a riflettere sulla figura di Maometto con una nuova, profonda comprensione.

L'artista Raffaele Ciotola nasce a Napoli il 17 ottobre 1964, sostenuto da una madre attenta e sensibile che promuove i suoi studi, assecondando la sua indole artistica. Consegue il diploma di maturità artistica e quello di Maestro d'Arte all'Istituto Statale d'Arte "Filippo Palizzi" di Napoli nel 1983. Fin da giovanissimo si dedica alla pittura in modo professionale e, dopo aver esordito nel 1980 in occasione di una mostra collettiva nella sua città natale, proseguirà partecipando ad altre collettive e personali in numerose città italiane fino al 2002 (Piano di Sorrento, S.Anna a Napoli, Miano, Viterbo, Milano). Viene premiato dal prof. Franco Girosi, insigne artista napoletano del secolo scorso, con la medaglia d'oro alla Biennale Nazionale di Arte sacra a Torre del Greco nel 1980. Fondamentali per la sua formazione gli incontri con il prof. Franco Girosi e con l'artista Luigi Signore, considerato al momento tra i migliori scultori presepiali in Italia. Intraprende gli studi musicali, frequentando il corso di canto presso il Conservatorio di Napoli, ma l'incontro avvenuto a Roma nel 1987 con il maestro Renato Guelfi, cantante lirico e pittore, sarà determinante per la sua crescita professionale, tanto da portarlo ad esibirsi come cantante in alcuni teatri nazionali (Lecce, S.Maria di Leuca, Ronciglione, Villa Pignatelli a Napoli). Tra i riconoscimenti a lui attribuiti, si menzionano: la medaglia d'oro al Premio "La Triade", Palazzo Sormani - Sala del Grechetto - Milano; il diploma d'onore a S.Anastasia, Napoli. Al 2002 risale la mostra personale nella Tuscia, in occasione della quale espone per la prima volta alla Sala Anselmi di Viterbo. Il suo stile pittorico e la sua produzione si contraddistinguono per l'uso intenso del colore e per gli effetti chiaroscurali, esprimendo una libertà creativa ed un'energia vitale smisurata, senza nascondere emozioni forti ed eloquenti, lasciando a chi osserva una speranza, una luce, quella che conduce oltre la solitudine sfumando ruoli e convenzioni sociali. È così che ai paesaggi e alle visioni oniriche, a quelle ermetiche e metafisiche della prima fase, si sostituiscono opere di riflessione e giudizio, che vengono ben accolte dal pubblico e dalla critica, suscitando anche l'attenzione di Jean-Louis Cougnon, Capo Divisione presso la Direzione generale del Parlamento Europeo.
* L'opera d'arte "Italia contro il razzismo" dedicata alla lotta al "razzismo" che è stata apprezzata per corrispondenza dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
email: maestror.c@gmail.com