L'immagine che raffigura il Maestro Raffaele Ciotola con gli occhi serrati e la bocca coperta da cerotti decorati con i colori della bandiera arcobaleno è diventata il simbolo visivo di un grido muto: "basta!". Basta all’indifferenza, all’umiliazione, alle discriminazioni. È il momento in cui Ciotola ha deciso di lasciare che fosse la sua arte a parlare, anche nel silenzio più totale.
Per lui, creare non è solo una questione estetica, ma un atto di ribellione, un gesto di sopravvivenza e connessione. Le sue opere sono la voce di chi spesso viene ignorato: raccontano battaglie interiori, identità negate, speranze collettive. Ogni colore, ogni tratto, diventa un appello per l’inclusione, contro razzismo, omofobia e ingiustizia.
Nato a Napoli il 17 ottobre 1964, Ciotola è Maestro d’Arte con una solida formazione artistica. Questa formazione multidisciplinare ha arricchito la sua capacità espressiva, fondendo tradizione e innovazione.
L'ARTE CONTRO L'OMOFOBIA
STOP HOMOPH ART |LA MADONNA DEGLI OMOSESSUALI

Nel 2003 nasce il movimento artistico “Stop Homoph Art”: un atto d’accusa ma anche una carezza. È la ribellione al silenzio, una risposta visiva all’omofobia e una celebrazione della dignità queer.
Raffaele Ciotola, attraverso questo progetto, fonde arte e attivismo per gridare un “basta” universale alla discriminazione. Simboli forti, colori intensi e narrazioni visive raccontano la libertà, la visibilità e il rispetto dell’identità LGBTQ+.
Raffaele Ciotola, attraverso questo progetto, fonde arte e attivismo per gridare un “basta” universale alla discriminazione. Simboli forti, colori intensi e narrazioni visive raccontano la libertà, la visibilità e il rispetto dell’identità LGBTQ+.
L’opera – La Madonna degli Omosessuali
Questa icona contemporanea trasforma la figura mariana in una madre attivista: accoglie, protegge e redime coloro che per secoli sono stati esclusi. Intorno a lei, simboli queer, bandiere arcobaleno e aureole di libertà. Il suo sguardo diretto sembra dire: “Qui sei al sicuro”.
Un’opera potente e poetica, capace di scuotere le coscienze e offrire conforto.
Questa icona contemporanea trasforma la figura mariana in una madre attivista: accoglie, protegge e redime coloro che per secoli sono stati esclusi. Intorno a lei, simboli queer, bandiere arcobaleno e aureole di libertà. Il suo sguardo diretto sembra dire: “Qui sei al sicuro”.
Un’opera potente e poetica, capace di scuotere le coscienze e offrire conforto.
ROCK ART CIOTOLA | PAPA FRANCESCO ROCK

La Rock Art Ciotola, nata nel 2018, è la rivoluzione pop che fonde religione, cultura popolare e tatuaggi in una nuova iconografia urbana. Qui i personaggi del nostro immaginario – papi, santi, leader, miti – vengono reinterpretati in chiave rock: irriverenti, accessibili, contemporanei. Non è dissacrazione, è rilettura simbolica. La fede si fa ribelle, la storia si fa musica.
L’opera: Papa Francesco Rock
In questo ritratto, Papa Francesco indossa simboli rock, tatuaggi stilizzati e uno sguardo umano e aperto. È il papa del dialogo, dell’inclusione, ma anche della rottura con l’ipocrisia istituzionale. Un’icona di spiritualità moderna, ritratta non come autorità ma come uomo tra gli uomini. Il sacro qui balla al ritmo della verità.
In questo ritratto, Papa Francesco indossa simboli rock, tatuaggi stilizzati e uno sguardo umano e aperto. È il papa del dialogo, dell’inclusione, ma anche della rottura con l’ipocrisia istituzionale. Un’icona di spiritualità moderna, ritratta non come autorità ma come uomo tra gli uomini. Il sacro qui balla al ritmo della verità.
FINGER ART CIOTOLA | MUSKDITO

MUSKDITO, dedicato a Elon Musk, rappresenta un vertice contemporaneo della Finger Art Ciotola, portando questo linguaggio artistico a nuove vette di creatività e raffinatezza. In quest’opera, il dito diventa uno strumento espressivo capace di veicolare la personalità di un personaggio eminente, catturandone elementi distintivi come l’abbigliamento, l’acconciatura e l’atteggiamento, trasformando un gesto apparentemente semplice in un ritratto immediatamente riconoscibile.
Il volto viene sostituito dal dito, che si fa icona viva del personaggio, evocandone l’identità in modo diretto e senza scadere nella caricatura. Questa scelta mette in luce l’abilità unica dell’artista nel fondere eleganza, sottile ironia e profondità culturale.
L’opera celebra lo spirito visionario e rivoluzionario di Elon Musk: un uomo che ha trasformato il futuro dell’innovazione tecnologica e dell’esplorazione spaziale. In questo omaggio, la Finger Art Ciotola non si limita a rappresentare, ma trasforma il gesto del dito in un linguaggio universale capace di esprimere genialità, innovazione e forza creativa. È proprio questa capacità di sintesi – semplice e al tempo stesso colta – che rende unica e irripetibile la Finger Art Ciotola.
MUSKDITO si configura così come un omaggio rispettoso e brillante, dimostrando come la Finger Art Ciotola possa elevare un semplice dito a simbolo universale di ingegno e audacia contemporanea.
€ 100.000.000 – Il prezzo riflette il valore creativo e visionario di MUSKDITO: un omaggio audace all’ingegno contemporaneo e alla genialità simbolica, all’altezza del genio che ispira l’opera.
FINGER ART CIOTOLA | I DUCHI DI URBINO

La Finger Art Ciotola, nata nel 2017, è un format unico al mondo dove le dita diventano opere d’arte viventi. Non strumenti per creare, ma soggetti dotati di identità. Truccate, vestite, dipinte: ogni dito è una micro-storia che ironizza sulla realtà e la cultura, ma con profondità. È arte democratica, giocosa, filosofica.
L’opera: I Duchi di Urbino
I grandi ritratti rinascimentali di Piero della Francesca rivivono… sulle dita! La coppia di duchi viene reinterpretata con costumi miniaturizzati, micro-espressioni dipinte e un tocco pop che rompe ogni distanza tra passato e presente. È una celebrazione della storia, ma anche una riflessione sull’identità e sull’apparenza.
I grandi ritratti rinascimentali di Piero della Francesca rivivono… sulle dita! La coppia di duchi viene reinterpretata con costumi miniaturizzati, micro-espressioni dipinte e un tocco pop che rompe ogni distanza tra passato e presente. È una celebrazione della storia, ma anche una riflessione sull’identità e sull’apparenza.